Da sempre la parola “artigianato” è sinonimo di “tradizione. Con lo sviluppo sempre crescente della tecnologia, tuttavia, si comincia a parlare di artigianato digitale, un mondo dove tradizione e innovazione si incontrano.
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Artigianato digitale: chi è l’artigiano 4.0?
In un’era in cui tutto si trasforma digitalmente, la figura dell’artigiano potrebbe sembrare l’unica superstite portatrice di tradizione. Tuttavia, già da qualche anno, è nata una nuova figura professionale, quella del cosiddetto artigiano 4.0.
Ma chi è questa figura ibrida, in grado di unire tradizione e innovazione in un singolo individuo?

Sebbene la parola “artigiano” evochi sempre qualcosa di legato al passato, oggi queste figure quasi mitologiche si stanno evolvendo più in fretta di quanto si possa immaginare. Possiamo dire che la mentalità sia rimasta la stessa, in quanto, come da tradizione, l’artigiano ama lavorare in solitudine e con grande concentrazione. Tuttavia, il materiale di lavoro è cambiato, diventando sempre più legato al mondo digital.
I cosiddetti artigiani digitali possono essere specializzati nei campi più disparati: dalle produzioni ingegneristiche, come apparecchiature elettroniche, ma anche realizzazioni robotiche o dispositivi per la stampa 3D. Tuttavia, molti altri portano avanti attività più tradizionali, come la lavorazione dei metalli e del legno. Ciò che contraddistingue sempre più queste figure professionali è il loro rapporto friendly con i dispositivi digitali. E’ per questo che, molto spesso, quando si sente parlare di artigianato digitale, si pensa a una sorta di rinascimento delle antiche professioni.
Un mestiere del futuro
Per quanto riguarda l’Italia, si pensa che l’artigianato digitale sia la nuova frontiera del suo settore manifatturiero. Se è vero, infatti, che la nostra penisola è sempre stata il paese dell’eccellenza della tradizione, ad oggi ci si domanda perché non proiettare la stessa qualità manifatturiera verso il futuro.
I primi progetti di artigianato digitale sono arrivati in Italia nel 2011, dopo aver spopolato negli Stati Uniti. Oggi ci sono buoni motivi per pensare che tale settore possa rappresentare, per il bel paese, una via d’uscita dalla crisi dell’industria manifatturiera. Difatti, come riportato da Axepta BNP Paribas, il fenomeno dell’artigianato digitale è stato accolto con grande entusiasmo in Italia. Secondo uno studio del Censis, nel 2016, i FabLab italiani (laboratori di artigianato digitale) erano 115. Tuttavia questi erano quasi tutti al Nord e nelle grandi città. La parte interessante è che, fino al 2024, gli incentivi che il governo donerà alle aziende che vorranno digitalizzare la propria produzione ammontano a 13 miliardi.

Know-how digitale
Il saper fare tutto italiano è punto di forza del nostro paese. Mantenersi al passo coi tempi, tramandando conoscenze e abilità può davvero rappresentare la strada giusta, verso uno sviluppo sostenibile in chiave digital. Il risultato sarà la creazione di oggetti ibridi realizzati con le tecniche della tradizione, ma con materiali e strumenti sempre più innovativi e in grado di migliorare le prestazioni in campo digitale. Ebbene, l’artigianato digitale potrà rappresentare, in questo modo, il futuro del Made in Italy, preservando l’unicità che contraddistingue il nostro paese, nel campo della manifattura, ma con uno slancio verso il futuro.
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