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Fame zero: la sicurezza alimentare è un miraggio?

“Fame zero” è il nome del secondo obiettivo firmato da tutti i paesi membri dell’Onu e si inserisce all’interno di una lista ben più lunga. In tutto gli obiettivi sono 17 e puntano a migliorare il nostro pianeta attraverso la sostenibilità. La deadline? Il 2030. No, non resta molto tempo.   

Fame 0 – Passi 5

L’Agenda 2030 si pone come obiettivo sradicare la fame e tutte le forme di malnutrizione ovunque nel mondo. Per farlo ha scelto una strategia riassumibile in 5 passi principali:

  1. Mettere gli ultimi al primo posto: la crescita economica porterebbe ad un aumento del potere d’acquisto dei 2 miliardi di persone oggi più povere. Maggiore sviluppo significa creazione di nuovi posti di lavoro ed economie locali più vivaci.
  2. Dalle fattorie ai mercati: occorrono investimenti per migliorare l’efficienza dei nostri sistemi di approvvigionamento. In particolare, è necessario migliorare le infrastrutture rurali in modo che gli agricoltori riescano a raggiungere una base più ampia di consumatori.
  3. Riduzione dello spreco di cibo: nei paesi in via di sviluppo il cibo viene perso nelle prime fasi di produzione. I sistemi di immagazzinamento sono troppo precari e gli agricoltori spesso non riescono a far arrivare le proprie merci sui mercati.
  4. Incoraggiare una varietà sostenibile di colture: occorre educare le comunità e gli agricoltori sull’importanza nutrizionale di un regime alimentare che comprende una ampia gamma di cibi, per un nuovo mercato.
  5. La priorità della nutrizione sin dai primi giorni di vita: per prevenire i deficit di sviluppo e promuovere uno sviluppo sano, bisogna fare in modo che i bambini e le madri abbiano accesso ai necessari cibi nutrienti.

Il mondo ha fatto grandi progressi nella riduzione della fame: rispetto ai primi anni Novanta, le persone che non soffrono più la fame sono 300 milioni, nonostante la popolazione mondiale sia aumentata di 1,9 miliardi. Ma c’è ancora molto a fare e nessuna organizzazione può raggiungere la fame zero da sola.

Le App contro gli sprechi alimentari

Quando si parla ironicamente di un obiettivo impossibile da raggiungere spesso si cita “la fame nel mondo”. Raggiungere la fame zero nel nostro piccolo sembra un’impresa titanica. Tuttavia, oltre alle iniziative locali e spontanee, negli ultimi anni sono nate diverse applicazioni volte a ridurre gli sprechi. Vediamo insieme le principali:

Queste applicazioni hanno lo scopo di aiutare non solo l’ambiente, ma anche di apportare un vantaggio economico. I consumatori, infatti, possono usufruire di sconti di un certo rilievo che incidono positivamente sul loro budget destinato all’alimentazione.
Fine ultimo di queste app: educare i cittadini a un consumo consapevole che faccia del risparmio di cibo un’abitudine di vita. La fame zero dipende da tutti noi.

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Elisa Capobianco

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