“Stai sempre davanti al computer”, quante volte mi sono sentito ripetere questa frase da mia madre. Quando ero bambino amavo giocare al pc, avevo il Commodore 64 (sì sono vecchio) e amavo alla follia giocare a Street Fighter e a Toki (era una scimmia antropomorfa che sputava palle di fuoco). Ero un nerd quando ancora quella parola era equivocabile con qualcos’altro. Crescendo la mia passione per il computer si è pian piano trasformata in lavoro.

La scoperta di WordPress
All’università ho studiato Scienze della Comunicazione, ma dieci anni fa il concetto di comunicazione era ancora legata a stampa, tv e radio. I social erano agli albori, instagram e Tik Tok non erano ancora nati e internet non era così diffuso come adesso. Gli studi non avevano soddisfatto la mia sete di conoscenza digital e pertanto decisi di iniziare a scrivere per un sito online di sport. Questo giornale web girava su wordpress. Fu amore a prima vista, appurai che si poteva creare un sito anche senza conoscere i linguaggi di programmazione. Mi si aprì un mondo. Chiesi al webmaster se potevo metterci mani. “Fai pure, se combini qualche guaio lo sistemo io”. Ne feci tantissimi di guai, mandando spesso in crash il sito, per l’infelicità dei nostri numerosi lettori (una cinquantina, più che altro nostri familiari). Tutorial e guide a manetta, iniziai a studiare html e css, template, plugin e chi più ne ha più ne metta.

Sei anni fa creai il mio primo sito per mio cognato che ha un’impresa edile. “Non ti preoccupare Alessandro, il sito te lo faccio io!”. “Ma io non ho bisogno di un sito…” mi rispose, ma io rilanciai “Tranquillo, te lo faccio gratis”, accettò. Devo dire che a distanza di anni tekimservice.it tiene ancora botta, mio cognato un po’ meno, gli anni passano per tutti… In quello stesso periodo con un mio collega redattore iniziammo una nuova avventura giornalistica, il sito lo realizzai io ma lui decise di affiancarmi questa nuova figura mitologica mezzo webmaster e mezzo web editor: il seo specialist…
Dalla pasticceria al SEO
Seo per seo? Trentaseo. Battuta squallida (se hai chiuso l’articolo non ti biasimo). Era questo per me il seo all’epoca. “Ciao sono Vincenzo il seo specialist”, “Ah sì, indicizzi i siti vero?!” il mio primo commento, mi fulminò. All’epoca ancora non conoscevo la differenza tra posizionamento SEO e indicizzazione. Ma così come per WordPress, anche per il SEO fu amore a prima vista. Iniziai a capire come funzionavano i motori di ricerca, perché alcuni siti comparivano sempre per primi, perché gli articoli di Aranzulla (nella foto sotto la sua versione action figure) sembravano scritti da un robot ma finivano sempre in prima posizione nei risultati di ricerca. Scoprii il Google Page Rank, vera ossessione dei sedicenti copywriter del web. Vedere alcuni miei articoli comparire nelle prime posizioni di google iniziò a diventare una droga.
Gennaio 2019, la passione per il digital c’è ma i soldi scarseggiano. Ho bisogno di lavorare e chiamo una mia amica che ha un bar pasticceria e per cui già curavo i social: “Ti prego, prendimi a lavorare con te. Imparo a fare i caffè”. “Fabri sei sicuro? La tua strada è un’altra e poi non mi fido a lasciarti da solo coi cornetti…” mi dice, “Lo so lo so, ho 30 anni e col digital guadagno poco e saltuariamente, ho bisogno di uno stipendio” la supplico, “Ok dai ci penso e ti faccio sapere…”.
Il giorno dopo, il destino ci mette lo zampino, ricevo una chiamata inaspettata: “Ciao Fabri, sono Marcello”, un mio amico docente della Talentform, “Senti dovresti farmi un favore, dovresti sostituirmi per qualche giorno…”. Rimango F4 (vedi Boris), “Marcello, ma io non ho mai insegnato… non sono all’altezza…”. Lui mi incoraggia: “Sono anni che formi i redattori del tuo giornale online su wordpress e sul seo, lo puoi fare anche coi ragazzi…”.
Superata la prima fase di panico… accetto. Penso che non ho nulla da perdere. Le lezioni vanno benissimo, i ragazzi mi fanno i complimenti… Quando esco da quell’aula ho le ali sotto i piedi. Non avrei immaginato che sarebbe diventato ben presto il mio lavoro. Io che a scuola facevo fatica a tenere la media del 6 (mi aiutavano religione ed educazione fisica). Dopo qualche giorno mi chiama la Talentform: “Fabrizio, i ragazzi hanno lasciato feed positivi, te la senti di fare qualche ora del prossimo corso?!“. Accetto entusiasta e chiamo la mia amica pasticcera: “Chiara mi sa che non li imparerò mai a fare i caffè…”.