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Diario di un viaggiatore

Roma

Tra i primi viaggi che ho fatto nella mia vita, c’è sicuramente Roma e la città del Vaticano. Uno di quei viaggi fatti quando si è ancora troppo giovani per andare all’estero e, anche se non lo volevamo ammettere, troppo spaventati per andare senza un accompagnatore.

Ricordo ancora la partenza, a Marzo: l’agitazione del primo viaggio, il sentirsi microscopici alla stazione di Porta Nuova, l’odore acre della pioggia sulle rotaie che non conoscevano riposo; ricordo il Frecciarossa, fatto di interminabili carrozze, sedili di pelle e sguardi con molte più rughe dei nostri. Quelle sei ore, scandite dal cuore che si agitava in gola, parevano non finire mai. Come la quiete prima della tempesta, tanto lento è stato il viaggio in treno, come frenetico quello che da Roma Termini ci ha portate nella nostra camera quadrupla in hotel.

I giorni seguenti sono stati un alternarsi di fatica e meraviglia: per ogni chilometro che percorrevamo, avevamo come traguardo un monumento, una piazza o un museo. Ogni sera, non si sentiva un singolo lamento di stanchezza, ma solo una corsa per ricaricare i cellulari e vedere le migliori foto della giornata.

Sono stati cinque giorni intensi, dei quali ho solo bei ricordi: Roma e la città del Vaticano erano oggetto di uno dei miei videogiochi preferiti e l’emozione di vedere gli stessi luoghi nella realtà, sicuramente non ha prezzo, per questa ragione farà sempre parte dei miei viaggi da rifare.

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Elisa Moratto