Durante una delle loro passeggiate serali lungo l’argine del fiume Arno, Emanuela le aveva parlato del fatto che era possibile viaggiare in autobus anche con pochi euro. Così quando Gemma rientrò a casa si fece una doccia, si preparò un hamburger con patatine fritte e si fiondò subito su internet a cercare in google tutte le compagnie di autobus esistenti. Non era certa di dove volesse andare finché non vide quel nome: Santiago di Compostela.
La notte prima della partenza non riuscì a dormire dall’eccitazione, e se ne accorse anche Daphne, la gatta di casa che le dormiva sempre accanto.
– Come mai sei sveglia anche tu? Le chiese guardandola negli occhi
Le rispose saltando sul letto e strusciando la coda sul suo corpo le chiese una carezza.
– Non ho sonno. A questo punto tanto vale alzarsi, pensò.
Scivolò fuori dal letto, percorse il soggiorno e si fermò ad ammirare per l’ennesima volta la serigrafia di Van Gogh Notte Stellata appesa al muro, che aveva ricevuto in regalo il Natale precedente. Contemplare la bellezza le dava ossigeno. Scese in cucina, aprì il frigorifero e prese un drink leggero di quelli già pronti, per stemperare un po’ l’ansia. Non voleva ascoltare le sue paure quella notte, voleva solo rilassarsi e pensare al viaggio. Mancavano ancora 2 ore alla partenza ma decise ugualmente di riunire in un unico punto le cose utili per il viaggio. Controllò anche di avere nel portafogli la carta di identità, il bancomat, la tessera sanitaria. Infine guardò la libreria e scelse due libri assicurandosi anche di aver preso il suo paio di occhiali preferiti.
Andò in bagno per lavarsi i denti e rinfrescarsi, si vestì, e uscì di casa con tutto l’occorrente verso l’auto che l’avrebbe portata alla fermata Flixbus. Non era mai stata così felice!