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STORIA DI UNA GIORNATA QUALUNQUE

Perchè a me?

È buio e freddo. Sento gli altri in lontananza che si lamentano e scalciano. C’è un odore strano nell’aria, un odore che mi mette addosso irrequietezza. Non capisco perché sono qui ma è da sempre che non capisco. Di fronte a me due occhi che mi guardano come se non mi guardassero. Mi fanno paura quegli occhi. È un uomo giovane. Mi ferisce, io urlo. Lo guardo con disperazione ma lui continua. “Ti prego basta! Ti scongiuro fa troppo male! Perché mi fai questo?” lo supplico. Lui adesso mi guarda dritto negli occhi e vedo finalmente qualcosa in quello sguardo : fastidio. 

Perchè a me?

Un’altra giornata schifosa mi attende, che vita di merda! Se mi avessero detto che avrei fatto questa fine non ci avrei creduto! In più lavoro dalla mattina alla sera e non c’ho mai una lira in tasca! Ed i miei figli mi rivolgono a malapena la parola. La sera sono troppo stanco per parlare con loro… Ecco il bastardo che sta lì e fa un casino infernale, adesso gli faccio vedere io! Vediamo chi comanda, brutto schifoso! Non guardarmi con quegli occhi, non posso fare nulla per te. Smettila, adesso mi hai veramente scocciato! Ecco… Finalmente ti ho sistemato. 

FINE.

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Simona Candeloro