Bum clip clap tic tac! Quell’inconfondibile ruglìo svegliò di soprassalto Patraktok. Era da poco rientrato al villaggio, dopo un’interminabile battuta di caccia alla ricerca della Bestia ed era stanco morto. In tutte quelle ore avevano visto solo impronte di lepre delle nevi e cacche di orso. Che giornata frustrante!
Erano arrivati dal Pianeta Rosso da nemmeno una settimana e già voleva scappare! Era passato dai 75°C della sua veranda sul Bacino Hellas a questa steppa gelida e desolata. E pensare che Garlum glielo aveva detto che sarebbe stata dura questa missione, una vera Odissea!
“Te l’avevo detto che era presto per rientrare! E lo sai che io non sbaglio mai!” disse Garlum scocciato. E aveva dannatamente ragione, pensò Patraktok. L’aveva detto anche ieri e il giorno prima. Garlum aveva sempre ragione! Ma com’era possibile! Le azzeccava sempre tutte!

E la Bestia sembrava prendersi gioco di loro. Ogni volta che rientravano, il sordo suono del suo verso terrificante echeggiava nella radura, a mo’ di sfida. Un rumore assordante, secco, subitaneo.
“Andiamo dai! Lumaca! Alzati da lì!” disse Garlum rosso di rabbia.
“Brrr!!! Fa un freddo cane! Io non vado proprio da nessuna parte!” e, con fare scocciato, Patraktok si raggomitolò di nuovo sotto alle pelli di muflone.
Ma un dolore lancinante lo fece gridare! Garlum gli aveva assestato un calcio ben messo sul grasso deretano e lo stava trascinando per le lunghe trecce da vichingo.
“Va bene, va bene! Mi alzo! Attila che non sei altro!” E fu così che si incamminarono di nuovo verso quel fitto mare verde di betulle imbiancate da una soffice coltre abbagliante.
Si diressero esattamente verso il punto dal quale proveniva quel suono. Ma ogni sera era diverso. Una volta da Nord, una volta da Sud. Insomma, la Bestia li osservava e li sbeffeggiava, nascondendosi sempre in un punto diverso della foresta.
E ad un certo punto… Bum clip clap tic tac! Un cumulo di neve cadde proprio davanti a quelle due teste vuote! E un altro ancora! Bum clip clap tic tac! E altri 10, 100, 1000 cumuli! Bum clip clap tic tac!
“Siamo proprio due Einstein! E magari vorresti dirmi che avevi ragione anche stavolta?“. Patraktok prese le sue pelli calde e si avviò verso la tenda, tronfio, e Garlum dietro di lui, con la coda tra le gambe per lo smacco subìto.