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Peccati di gola: le 10 torte migliori

Inizia il countdown dell’acquolina..

  1. La torta di mia nonna: semplicemente imbattibile

    Non c’è niente di più buono delle torte delle nostre nonne, qualunque sia la ricetta. Il capolavoro della mia si chiama Bertolina. E’ una rarità tipica del lodigiano con l’uva americana. Semplice ma ogni volta perfetta.
    Era il suo cavallo di battaglia per la sagra a settembre.

    L’ingrediente speciale sono i ricordi intrisi della fraganza di burro. Io ero l’adetta alle decorazioni, palline di frolla a forma di grappolo.

    Appena sfornata sgattaiolavo in soffitta, sollevavo il panno e fugacemente mangiavo le gemme di frolla brucciacchiate…una vera libidine! Immancabilmente venivo colta con le mani nella marmellata!



Ricetta Torta Bertolina – Chiara Maci
  1. Irrestibile: torta alle pere e vino.

    Siamo sempre tra i fuochi domestici, ancora una volta mia nonna scala i vertici. Ebbene sì! Non è per fare favoritismi, ma una torta così non l’ho mai più mangiata.
    Le mie zie si contendono la ricetta, la replicano ma la sua maestria non l’hanno mai raggiunta!

    E’ una torta semplice, autunnale (mia nonna si sfogava alla sagra che cadeva a fine settembre) con le pere cotte nel vino. Un ripieno morbido, con un aroma intenso racchiuso in un doppio strato di frolla.
    Il mio compito illustre: realizzare le mezze lune col bicchiere di vetro e l’assaggio illecito.
  1. Torta al cioccolato e lamponi di Knam

    Mi rivolgo a tutti gli amanti del cioccolato ed invoco il re indiscusso del cibo degli dei: knam. Tra le delizie proposte nel suo paradisiaco negozio, la mia preferita è un tripudio di cioccolato.

    La frolla cioccolatosa racchiude un vellutato ripieno al cioccolato fondente, costellato da lamponi. Il tocco di freschezza prevade il palato e le tue papille gustative sono in visibilio.

  1. Torta pere e cioccolato di cucina italiana

    Ne esistono mille versioni sul web, ma questa l’ho scovata sfogliando la rivista cucina italiana ed è diventata la mia preferita.
    La preparazione è un po’ laboriosa per via dei tempi di riposo e della cottura del pere nelle spezie, ma il successo è assicurato la sparizione è assicurata.

    É il mio asso nella manica: la sfodero ogni volta che voglio fare strage ad una cena! I complimenti piovono a iosa come zucchero a velo e non rimane nemmeno una briciola.
  1. Dite:cheeseeeeee

    L’indiscussa regina di New York, la cheesecake, è stata rivisitata magistralmente dal caseificio Valsamoggia (Bologna).

    Ingredienti d’eccellenza tra cui il loro ineguagliabile mascarpone.
    Campione per 3 anni consequitivi alla fiera Cheese, manifestazione internazionale dedicata al formaggio.

    Ho provato in tutti i modi a corrompere Angela, la moglie del proprietario del caseifico, per carpirne la ricetta, ma ogni volta rimanevo a mani vuote, in compenso, a bocca piena. La divoravo in un battibaleno.
  1. La cheesecake orientale al tè matcha

    Sono un’amante del tè, ne bevo a ettolitri. Quelli giapponesi dal sentore erbaceo, sono i miei preferiti. Non potevo certo desistere alla cheesecake al tè verde matcha, miscela preziossisima.

    Una versione orientale del dolce al cucchiaio con un gusto delicato, armonioso, conquista i palati più raffinati.
    Per esaltare il gusto la abbinerei ad una bella tazza di tè rigorosamente preparato con il chasen, piccola frusta di bambù utilizzata nella cerimonia tradizionale.

    Impreziosita dalla polvere verde brillante è l’ideale per un dolce estivo dalle atmosfere giapponesi.
  1. La cheesecake al Baileys



    Nella patria della Guiness, il Baileys non sarà così gettonato nei pub ma diventa protagonista in questa cheesecake.

    L’avvogente gusto del liquore e la sua dolce nota alcolica accarezzano il palato e convertono anche gli Irlandesi più incalliti.

    Alla conquista dell’Irlanda, cucchiai all’arrembaggio!

  1. Almond and Pear tart ( Torta alle mandorle e pere)

    Se non si fosse ancora capito, ovunque vado mangio!

    Ancora una volta pesco dal ricettario Irlandese della mamma delle gemelline rosse lentigionose che curavo.

    Era l’immancabile accompagnamento al tè delle 5.
    Servita tiepida con un ciuffo di panna appena montata, il suo profumo invadeva la casa. Era un richiamo a cui non riuscivo resistere.
  1. Meringata di Giuffrida

    In un angolo sperduto del Piemonte, ho scovato un tesoro alquanto calorico.

    La meringata di Giuffrida è una danza perfetta tra zucchero e panna.

    La piccola pasticceria artigianale ricopre di nuvole di panna le candide vette di meringa. Me la godevo seduta su una panchina panoramica al cospetto della catena del Monviso. Doppio spettacolo!

  1. La Camilla

    Rivelazione shock! Non mi riferisco alla versione salutare fatta in casa con le carote tritate e farina di mandorle. Intendo proprio quella confezionata.

    Quella tortina che ti accompagnava alle elementari e il più delle volte, estraendola dallo zaino era ridotta in poltiglia. Non ne mangiavo una da decenni, eppure quando mi trasferii a Londra inziai a sentirne la mancanza.

    Obbligavo a chiunque venisse a trovarmi a portarmene una confezione (a Londra era introvabile).
    Avevo ingaggiato una rete di spacciatori internazionali pur di proccacciarmela.
    La custodivo gelosamente in una teca blindata nella mia camera mignon, lontana dalle fauci dei miei coinquilini. Nostalgia di casa?

    Se siete in emergenza compratela al supermercato altrimenti cliccate qui per la ricetta casalinga!

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Flavia Cabri