Immaginiamo di essere tutti in un grande teatro. O in un grande film, per gli amanti dello schermo. Ciascuno si cala nel suo personaggio per il tempo necessario, ma sa che si tratta del ruolo e non si identifica più di tanto. A breve ci sarà un altro ruolo.
“Chi sono io?”. E’ una delle domande scomode che la maggioranza del genere umano evita di farsi. In compenso, la usiamo spesso rivolgendoci a qualcun altro: “Ma chi ti credi di essere?” (e di solito siamo alterati in quel momento). Un po’ come dire: “Hai sbagliato il personaggio!”, come se fossimo il Padreterno arbitro massimo della regia. “Il mio, ovviamente, è sempre perfetto, che domande!”. Forse troppo perfetto.
Ammettiamolo, nella vita ci prendiamo tutti troppo sul serio quando si tratta del nostro personaggio. Ce lo teniamo cucito addosso, neanche ce l’avesse assegnato Steven Spielberg in persona, con il relativo cachet. Recitiamo il suo copione meglio di come recitavano il rosario le nostre nonne. Vietato separarsi dal copione. Il nostro legame con il copione del nostro personaggio non è legalmente indissolubile come il vincolo matrimoniale in Italia prima dell’introduzione del divorzio, ma certe leggi non scritte sono in vigore più saldamente di quelle scritte.
Allora perché non immaginare di essere solo gli attori di un film colossale? Di avere libertà di spaziare tra ruoli più disparati. Anzi, è proprio quel spaziare che rende candidabili a Oscar. Molliamo la presa. Giochiamo. Tradiamo il copione. Ecco i 10 personaggi che potrei essere io se non fossi così ostinatamente me. Ho scoperto che potrei imparare molto.